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giovedì 24 gennaio 2013

Previdenza Complementare e riforma delle pensioni. Conseguenze spiacevoli

Una conseguenza sottovalutata sia dai media che dal mondo politico, relativa all'innalzamento dell'età pensionabile di vecchiaia, è la conseguenza che la stessa si ripercuote sulla previdenza integrativa secondo o terzo pilastro pensionistico che dir si voglia.

In pratica chi ha versato negli anni scorsi importi legati alla previdenza complementare pensando di ottenerne dei benifici al momento del raggiungimento dell'agognata pensione di vecchiaia mettiamo a 61-62 anni adesso si trova a dover ricevere i frutti di quanto accontonato con qualche anno di ritardo a tutto beneficio delle compagnie assicurative ed istituti bancari che trattengono le somme per un numero maggiore di anni senza dover erogare prestazioni.

Questo problema ripeto sottaciuto da tutti, in special modo da coloro che hanno l'interesse a riscuotere somme e restituirle il più tardi possibile, derivante dalla riforma pensionistica del 2011 è stato predisposto da un ministro in palese conflitto di interessi in quanto all'epoca vicepresente del consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo principale istututo bancario del paese.

E' bene che i lavoratori, ma anche artigiani comemrcianti liberi professionisti od imprenditori che si accingono a stitulare polizze di previdenza complementare abbiamo ben presente il problema, vale a dire che il momento di poter incassare i loro soldi avverrà sempre più in avanti con gli anni.                            

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