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giovedì 4 marzo 2010

E' legge l'arbitrato sui licenziamenti



L'arbitrato sulle controversie di lavoro è legge. L'aula del Senato ha approvato ieri il disegno di legge 1167-B in materia di lavoro, con 151 voti favorevoli, 83 contrari e 5 astenuti. Tra le novità principali, oltre all'introduzione dell'arbitrato per le controversie di lavoro, anche il pensionamento anticipato per i lavoratori che fanno attività usuranti, la possibilità di svolgere l'ultimo anno di istruzione obbligatoria attraverso l'apprendistato in un'azienda. Tra le nuove norme c'è il discusso "aggiramento" dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, questione su cui è scoppiata la polemica a poche ore dall'ok di Palazzo Madama. Secondo i critici il provvedimento scardina fra le altre cose l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Per le controversie di lavoro, tra cui quelle legate al trasferimento di azienda e al recesso, infatti, viene limitata la competenza del giudice e privilegiato il canale dell'arbitrato e della conciliazione. In caso di licenziamento, il magistrato dovrà tenere conto del contratto, delle dimensioni aziendali, della situazione del mercato del lavoro, dell'anzianità del lavoratore. È stata poi rivista la riforma delle procedure di arbitrato e conciliazione, estendendo a tutte le tipologie di lavoro il termine di 60 giorni per impugnare i licenziamenti. Inoltre, è stata soppressa la norma che cancellava la gratuità dei processi. In base alla nuova legge, poi, sarà possibile assolvere l'ultimo anno di obbligo di istruzione (dai 15 anni di età) attraverso un apprendistato in azienda, dopo un'intesa tra Regioni, ministero del Lavoro e dell'Istruzione, "sentite le parti sociali".
Fonte www.apcom

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