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mercoledì 17 giugno 2009

Economia, il pacchetto anticrisi della Regione



Varati 11 provvedimenti per credito, mutui, ammortizzatori e formazione

Oltre 260 milioni di euro per il sostegno a lavoratori e imprese
La Regione si è mossa per tempo nell'affrontare la crisi, mettendo in campo una serie di misure straordinarie. La Regione ha fatto la sua parte, attendiamo adesso che anche il governo mantenga gli impegni presi. Di seguito, i dieci provvedimenti anticrisi varati dalla Regione.

1. Credito più facile per le imprese
A febbraio è stato creato un fondo di garanzia (48,5 milioni di cui 33 per le imprese che vogliono investire e 15,5 per fornire liquidità alle aziende che ne sono prive) per facilitare l'accesso al credito delle piccole e medie imprese. A fornire le garanzie alle banche, gratuitamente, ci pensa Fidi Toscana, finanziaria della Regione.
Fino al 12 giugno erano 2.679 le domande arrivate a Fidi Toscana e 1.905 le pratiche istruite, per 515 milioni di euro di prestiti richiesti. Per 412 (pari a 101 milioni) è già avvenuta anche l'erogazione.
Su 1905 domande istruite, 1411 (per 414 milioni) riguardano imprese in cerca di liquidità e 491 (per 100 milioni) aziende che chiedono un prestito per investire.
Nel distretto pratese le richieste sono state 131 per 43 milioni: 112 (e 39 milioni) dalle aziende a corto di liquidità e 19 (4,1 milioni) dalle imprese che vogliono effettuare nuovi investimenti. Ventidue aziende, che avevano richiesto 8 milioni, hanno già ricevuto le risorse: una su tre le destinerà ad investimenti.

2. Se perdi il lavoro, la Regione ti aiuta: 376 domande in un mese
Il provvedimento era stato annunciato a dicembre e dal 4 maggio è operativo: 1650 euro per chi ha perso il lavoro e non può contare su alcun ammortizzatore sociale ed altri 1.650 euro a disposizione di chi, avendo perso il lavoro, ha difficoltà a pagare le rate del mutuo. Possono usufruirne tutti i lavoratori che nel 2008 hanno avuto un Isee non superiore a 12.500 euro.
Complessivamente la Regione ha stanziato 5 milioni di euro, pari a circa 3000 bonus. In un mese e dieci giorni sono arrivate ad Artea, l'agenzia incaricata dalla Regione di esaminare le pratiche, 376 domande. Nell'ultima settimana la media delle domande ricevute è di 15 al giorno.
Delle domande finora complessivamente pervenute ad Artea, 338 riguardano il bonus per l'integrazione al reddito e 77 il bonus per il mutuo. In 39 hanno richiesto l'uno e l'altro.
Su 376 richieste finora ne sono state esaminate 170. Le domande accolte e già pagate sono 15 – 9 per il bonus d'integrazione al reddito, 4 per il bonus sul mutuo, 2 con ambedue le richieste – ed altre 5 sono in procinto di esserlo: 20 domande per 36.300 euro di contributi. Per 88 domande è stata richiesta ulteriore documentazione: spesso c'era un Isee non aggiornato. Le domande respinte, delle 170 istruite, sono 62: il caso più diffuso riguarda lavoratori a tempo determinato che hanno perso il lavoro non perché sono stati licenziati o l'azienda ha chiuso, ma semplicemente perché non si sono visti rinnovare il contratto oppure perché lavoratori domestici o interinali o licenziati da meno di tre mesi.

3. Ammortizzatori sociali: dalla Regione 100 milioni
La Regione è intervenuta anche sul fronte degli ammortizzatori sociali in deroga, mettendo a disposizione, in due anni, oltre 100 milioni di euro che sono stati prelevati dal Fondo sociale europeo e destinati, in prima battuta, alle attività di formazione e riqualificazione. Questi 100 milioni toscani rappresentano una parte dei 2,5 miliardi di euro messi complessivamente a disposizione del governo dalle Regioni.

4. Bandi comunitari: 3,5 miliardi e mezzo di investimenti entro il 2010
La Regione a dicembre aveva preso l'impegno di accelerare la pubblicazione dei bandi sui fondi comunitari.
Entro fine legislatura saranno realizzati progetti per 3,5 miliardi: miglioreranno trasporti e strade e aiuteranno interventi su ambiente, welfare e cultura capaci di produrre nuovi posti di lavoro.

5. Estensione della cassa integrazione in deroga
Il 30 aprile Regione, sindacati e associazioni di categoria hanno firmato un accordo per estendere la cassa integrazione in deroga a tutti i settori produttivi. La Regione ha stanziato 60 milioni.

6. Anticipazione della cassa integrazione in deroga
Ci sono aziende che anziché licenziare scelgono la strada della cassa integrazione. Ma a volte sono talmente in difficoltà da non riuscire a pagare neppure quella ai propri dipendenti. In attesa del perfezionamento della pratiche di erogazione della Cassa integrazione straordinaria in deroga da parte dell'Inps la Regione, attraverso Fidi Toscana, ha stanziato un fondo di 800mila euro.

7. Contratti di solidarietà
Un milione di euro per incentivare nelle aziende in difficoltà i contratti di solidarietà, ovvero la modulazione degli orari di lavoro anziché licenziare i lavoratori: con danno per i lavoratori stessi, ma anche per le aziende che domani, quando la crisi sarà passata, dovranno formare da capo professionalità importanti. Lo stanziamento iniziale di 1 milione, se necessario, potrà, dopo giugno, essere incrementato.

8. Formare e riqualificare
Per i lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria o in mobilità la Regione ha stanziato 40 milioni di euro, destinati alla riqualificazione. Per le imprese in stato di crisi che vogliono investire nella formazione esiste anche un bando da 1,5 milioni.

9. Prestiti più facili
Ci sono gli atipici. Ci sono i tirocinanti e giovani professionisti. Per loro la Regione ha messo a disposizione fondi di garanzia specifici che li aiutino ad avere dalla banche un prestito.

10. Incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato
Un premio per le aziende che investono nel personale. Alle imprese che stabilizzano i lavoratori a tempo determinato o che assumono a tempo indeterminato lavoratori in mobilità la Regione, che ha stanziato 2,4 milioni, assegnerà un premio fino a 4.000 euro. Altri due fondi analoghi da 800 e 400 mila euro riguardano l'occupazione femminile i giovani laureati.

11. Lavoratori svantaggiati
Per i lavoratori delle fasce deboli – donne, over 50, giovani con carriere discontinue – c'è un progetto (Pari) che coinvolge da tempo tutte le province toscane. A disposizione ci sono 3 milioni di euro.

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