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sabato 2 luglio 2011

Contratti e rappresentanza, accordo Confindustria Cgil-Cisl-Uil



Storica svolta nelle relazioni industriali

Raggiunto il 28 giugno 2011, l'accordo unitario tra Confindustria e sindacati, su Rappresentatività sindacale e validità dei contratti, i punti dell'intesa.

L'accordo interconfederale tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil si propone di definire le regole in materia di rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e di rilanciare il sistema delle relazioni industriali, restituendo al contratto collettivo nazionale il suo ruolo centrale.

Il contratto collettivo nazionale ha la funzione di garantire la certezza dei trattamenti economici normativi comuni a tutti i lavoratori del settore ovunque impiegati sull'intero territorio nazionale. La contrattazione aziendale si esercita invece nelle materie delegate dal contratto nazionale di lavoro di categoria o dalla legge.

Se un accordo aziendale è approvato dalla maggioranza delle rappresentanze sindacali unitarie, oppure delle rappresentanze sindacali aziendali, le norme sono efficaci per tutto il personale in forza dell'azienda e vincolano tutte le organizzazioni sindacali che hanno firmato l'intesa. Nel caso degli accordi siglati dalle sole Rsa è previsto un referendum abrogativo.

I contratti aziendali definiscono le clausole di tregua sindacale per garantire l'esigibilità delle intese. L'effetto è vincolante per le organizzazioni sindacali che hanno firmato l'intesa ma non per i singoli lavoratori.

Sulla rappresentatività delle sigle sindacali la regola introdotta si basa su regole tra deleghe e voti. Il numero delle deleghe viene certificato dall'Inps tramite la procedura Uniemens e trasmesso al Cnel, che dovrà confrontarlo con i voti delle Rsu. Per la legittimazione a negoziare è necessario che il dato di rappresentatività per ciascuna organizzazione sindacale superi il 5% del totale dei lavoratori.

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