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mercoledì 3 febbraio 2010

Qual è la disciplina applicabile ad un contratto avente per oggetto un sito web?



Qual è la disciplina applicabile ad un contratto avente per oggetto un sito web?

Con l’avvento di Internet, naturalmente, sono sorte delle nuove figure contrattuali che, pur non rientrando della categoria dei contratti informatici in senso stretto hanno assunto un particolare rilievo nell’ambito delle moderne tipologie contrattuali per l’indubbio carattere telematico che li contraddistingue.

Tali figure hanno sempre creato per la dottrina notevoli difficoltà di inquadramento. Invero tale tipologia negoziale ha un particolarissimo oggetto, ovvero la prestazione di servizi telematici privati, i quali, in mancanza di specifiche norme legislative, sono disciplinati dalle norme contenute negli accordi che intervengono tra fruitore e fornitore del servizio. Non va dimenticato che si tratta di contratti atipici nati dall’autonomia negoziale e che nell’autonomia devono trovare la principale fonte di regolamentazione; le questioni sorte circa l’inquadramento giuridico che si esamineranno di seguito, così come sottolineato più volte per la altre figure negoziali esaminate nei capitoli precedenti, vengono considerate solo al fine di comprendere la possibile analogia con uno degli schemi contrattuali disciplinati dalla legge con l’unica finalità di far ricorso alle norme giuridiche per i casi non considerati dalle clausole pattizie o per i casi in cui tali clausole siano dichiarate nulle per violazione di norme generali inderogabili, come quelle a tutela del contraente debole.

Esaminando, però, con attenzione gli schemi cui le parti ricorrono nella prassi, deve rilevarsi che spesso i contratti telematici sono collegati tra loro nel senso che l’uno può influire sull’altro determinandone la nascita e il contenuto ovvero la modificazione o l’estinzione.

Nel caso di specie ci si trova di fronte ad una classica figura contrattuale nata proprio in seguito allo sviluppo della Rete e strettamente connessa ad essa. In particolare siamo nell’ambito del contratto di sviluppo e gestione di un sito web.

Risulta evidente, difatti, che l’esercizio di un’attività commerciale telematica comporta alcuni requisiti, tra i quali il possesso di un nome di dominio e un sito che permetta di rintracciare il negozio virtuale.

La creazione del luogo virtuale in cui cedere beni e prodotti, detta sito web, richiede la predisposizione di una struttura informatica idonea a raccogliere e diffondere le informazioni relative all’attività imprenditoriale svolta, nonché le informazioni relative ai beni e servizi offerti al pubblico. La realizzazione della pagina web può essere predisposta dal titolare del sito Internet o da un terzo che fornisce servizi di creazione e predisposizione di pagine web (webmaster).

In quest’ultimo caso tra il titolare del sito ed il webmaster si stipula un accordo denominato dalla dottrina contratto di sviluppo e mantenimento di un sito Internet, che ha ad oggetto la creazione di un’opera dell’ingegno. Ne consegue che acquista rilievo, quanto alla disciplina applicabile, il profilo relativo alla tutela del diritto d’autore sui contenuti del sito.

Invero il contratto in esame risulta avere un contenuto complesso in cui confluiscono diverse prestazioni contrattuali, tra cui le principali sono la creazione di un bene immateriale, che può consistere sia nella creazione di opere multimediali sia nella conversione in linguaggio HTML di contenuti forniti dal cliente, la predisposizione grafica delle pagine web, oltre l’eventuale previsione dell’obbligazione di manutenzione, che consiste in una prestazione ad esecuzione continuata che, da sola o nell’ambito di un accordo contrattuale con il fornitore di accessi alla rete Internet, consente al sito di essere sempre presente in rete.

In relazione al contenuto delle principali prestazioni concordate, la dottrina riconduce la fattispecie negoziale in esame alla figura del contratto misto in quanto la realizzazione del sito può essere ricondotta all’appalto d’opera, qualora si tratti di attività svolta da un’impresa, ovvero alla prestazione d’opera, qualora si tratti di attività posta in essere da un professionista autonomo, mentre il mantenimento e la gestione in rete del sito vanno ricondotti all’appalto di servizi previsto dall’art. 1677 c.c..

Tuttavia la creazione e lo sviluppo del sito presentano innegabili analogie con il contratto avente ad oggetto lo sviluppo di software, in quanto si tratta comunque di elaborare un programma che consenta al sito di essere presente ed attuale; ne consegue che l’accordo negoziale va disciplinato secondo principi relativi al contratto di sviluppo software.

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